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Il Settimo Mondo del Buddhismo Chan
di Ming Zhen Shakya (Precedentemente Chuan Yuan Shakya)
Traduzione ad opera di Yao Sheng
Nel Buddismo a volte immaginiamo che tra la Ruota del Samsara e la montagna del Nirvana ci sia una palude oscura e mortale, una specie di spazio spirituale o bardo che brulica di anime sofferenti.
Lo spazio, quindi, è il periodo critico di disillusione in cui una persona entra ogni volta che improvvisamente scopre che il proprio ego funziona male nel ruolo di arbitro della realtà.
Un'immensa varietà di cause possono catapultare un individuo nella palude.
Un'altra peculiare ma comune cause di introspezione disturbata è un brusco risveglio nel fatto che la fase del "divenire" della vita è finita e che egli è già ciò che è stato destinato ad essere e che la risposta alla domanda "è tutto qui?" è tetramente affermativa.
Non si può nemmeno presumere che le persone abbandoneranno automaticamente i loro posti nel Samsara durante il semplice corso della crescita. Anche se è vero che la maggioranza di coloro che affrontano i crimini e le follie dei loro ego sono nella mezza età, ci sono molti esempi preminenti, persone più giovani che hanno effettuato la transizione e, d'altra parte, molte persone più anziane che non lasciano mai il Samsara.
Riguardo a coloro che si aggrappano alle loro vite ego-deluse e raggiungono la vecchiaia con la loro carcassa samsarica ancora intatta, possiamo trovarne molti che sono così ostinatamente pieni di sé a 65 anni allo stesso modo di mezzo secolo prima, quando erano adolescenti.
Qualsiasi uomo o donna che soffre di disillusione da crisi di questo spazio di cui stiamo parlando, probabilmente troverà la sua difficoltà esacerbata da confusione e senso di alienazione.
1 - Potrebbe i segnali distanti di un santuario che lampeggia sulla montagna Nirvanica.
In molti modi differenti, le religioni di salvezza pubblicizzano sempre la loro abilità nell'aiutare persone nei guai.
Se egli è spiritualmente precoce e spesso le persone che meno sospettiamo possano avere potenziali spirituali si rivelano le più dotate divinamente, non ci dovrebbe mettere molto a capire la sua situazione.
Se egli accetta il loro aiuto e prova tutti i sei mondi nostri per curare la disperazione, sarà solo una questione di tempo prima di scoprire una nuova pettinatura per risolvere una crisi esistenziale e un impianto stereo Blaupunkt non può evitare una chiamata spirituale alle armi. Le famiglie riconsidereranno i legami di sangue. L'amore filiale (figliolo, siamo con te ad ogni passo della via del ritorno) diventerà qualcosa di duro e gelido, nel caso che il figlio inciampi o torni indietro (A tua madre ed io non interessa dove metti il naso, basta in Pensylvania o nei paraggi). Gli assistenti sociali persisteranno nei loro intenti dopo che gli altri avranno cessato di riconoscere la caduta esistenza di quest'uomo. Alcune persone che ritornano nel Samsara possono riuscire ad essere reintegrati. Alcuni rimarranno in cura per più di due settimane. Ma molti, decidendo che le cure samsariche sono peggiori delle malattie della Palude, rientreranno la Palude per l'ennesima volta. Giù dalla carrozza. Giù dalla profonda fine. Avanti e indietro. Perso e salvato fino a quando la rovina è completa. Un uomo potrebbe decidere di non rivolgersi ne alla Montagna ne alla Ruota. Cieco e sordo verso tutto tranne che verso le sue battaglie interiori, potrebbe perire nelle acque, una volta per tutte gli uccisori e gli uccisi. A Uchiyama Roshi, del Tempio Antaiji in Giappone, piace descrivere questa autodistruzione come una situazione che inizia con l'uomo mentre beve sakè, poi dopo un po' diventa il sakè che beve il sakè e infine si arriva al sakè che beve l'uomo. La stessa cosa avviene con una varietà di droghe, legali e illegali, che iniziano promettendo di liberare l'uomo dai suoi guai e finiscono col peggiorare i suoi guai e uccidendolo.
E' triste notare che quelli che esprimono un interesse nel trovare una via di aiuto nella religione non ricevono mai incoraggiamenti dalle persone che sono nella Ruota. Nessuno nel Samsara consiglia mai a un uomo ferito nel suo ego di cercare una cura alle sue ferite nella religione. Oltretutto, anche se essi dovessero ammettere che la disillusione e l'alienazione sono problemi religiosi, fraintenderebbero i termini della soluzione. Gli ego, per natura, tendono a dominare gli altri ego, un controllo che invariabilmente si estende a interessi fiscali. Le persone nel Samsara istintivamente temono che la religione possa liberare una persona dai suoi beni come la libera dal dolore. Gesù può aver consigliato coloro che desideravano diventare suoi discepoli di dar prima i loro soldi ai poveri, ma nessuna persona nella "Regno della Cristianità" ha mai consigliato a un parente di essere così sfrenatamente generoso. Nemmeno amici o assistenti sociali approvano una tale eresia. Molti consiglierebbero a un uomo ferito di parlare col suo prete o di passare un po' di tempo in Chiesa; ma, visto che i novizi spesso trasferiscono le loro proprietà agli ordini religiosi in cui entrano, non gli consiglieranno di cercare un santuario in un monastero. Essi accetteranno però il suo potere di avvocato mentre lui si affida a una casa di cura. Queste, dunque, sono i tre possibili destini che aspettano chi è sceso dentro questo spazio. Egli può fare ritorno nel Samsara, più sul chi va là, segnato e in qualche modo piu sinistro e meno spontaneo di quanto lo fosse prima. Nel caso che tutte le terapie dovessero fallire e nel caso ricadesse nelle sue vie autodistruttive, può riesumare la sua carriera nella palude finchè non arriva al punto di distruggersi completamente. Oppure, in un fortunato, prezioso e lucido momento, egli può distinguere ciò che è ovvio e vedere che la vita è semplicemente molto dolorosa e amara e che, dopo tutti i suoi anni di tentativi, egli ha completamente fallito nell'intento di diminuire il dolore o di addolcire l'esperienza. Questa conclusione deve essere raggiunta; non importa quanto tempo una persona ci mette a raggiungerla, o quanto essa ha sofferto prima di raggiungerla, o persino quanti crimini ha commesso sulla strada verso il raggiungimento di questa conclusione. Importa solo che egli arrivi a questa comprensione. Se egli si trova nel doloro in mezzo ai morti e ai morenti, i drogati, gli ubriachi e i pazzi e alla fine egli implora Dio di aiutarlo, egli è allora entrato nel Settimo Mondo del Chan.
Nella prima delle Quattro Nobili Verità di Buddha "la vita è amara e dolorosa". La Prima Verità deve essere compresa prima che la seconda possa essere rivelata. Vivere nel Samsara significa soffrire. La vita sotto la tirannia dell'ego è un'eterna battaglia che non può terminare in una vittoria. Per quanto tempo il tiranno vivrà ci tiranneggerà. Siamo frustati. La salvezza, quindi, inizia con un'ammissione di sconfitta. (Non con un atto di contrizione, come alcuni direbbero, ma semplicemente con un'ammissione di sconfitta. La contrizione è per seconda). Un po' più audace e con un po' più di curiosità, il candidato potrebbe presentarsi alla porta di un maestro Chan dicendo che la vita come egli la vede attualmente non vale la pena di essere vissuta e quindi egli vorrebbe investirla in qualcosa di valore; o, potrebbe dire che in qualche modo ha smarrito la sua via e si trova in un posto dove nulla beffa. Dove niente è sincronizzato e dove tutto sembra alieno e senza significato. Egli rimpiange tutto ciò che ha fatto e non da la colpa a nessuno per i suoi misfatti tranne che a se stesso. Egli chiede per una qualsiasi direzione che lo porti via dal luogo ostile, pieno di sofferenza terrena. Potrebbe utilizzare le metafore di battaglia e dire che il suo mondo è in rovina, che la sua lotta con la battaglia lo ha lasciato ferito e pesantemente sanguinante e che non ha più forza per continuare a combattere. Potrebbe aggiungere, quasi come sfida finale, che viene nel Buddismo perché non ha nient'altro da perdere e nessun posto dove andare. Al suono di queste parole il cuore del maestro inizierà a sventolare e schioccare come una bandiera di preghiera in mezza a un forte vento; nella sua lingua sussurrerà "grazie Signore". Il maestro sa che la vita dell'ego è realmente amara e che un uomo deve imparare da sé la follia di pensarla in altro modo. Nel lessico della salvezza, la Disillusione viene prima del Risveglio.
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Ultima Modifica:
01-04-2004
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